Awkward Moments Day, 18 marzo
di Ugo Cirilli
Alcuni momenti della vita rimangono impressi nella nostra memoria… per l’imbarazzo che abbiamo provato.
Rievocandoli con amici e parenti pronunciamo le classiche frasi come “avrei voluto sprofondare”, “volevo diventare invisibile”, rivivendo la sensazione di disagio.
Questi episodi in realtà ci accomunano, perché nessuno è perfetto e a ognuno di noi può commettere una gaffe, dire la frase sbagliata al momento sbagliato… e proprio raccontando le “brutte figure” a volte riceviamo conforto.
Il nostro interlocutore rievoca qualche episodio imbarazzante della sua vita: “Sapessi cosa è capitato a me una volta…” e tra noi si stabilisce subito una sensazione di empatia.
Proprio da questo spirito di condivisione, probabilmente, è nata nel mondo anglosassone una curiosa ricorrenza: l’“Awkward Moments Day”, la “Giornata dei momenti imbarazzanti”.
Non sappiamo il nome dell’ideatore, né in quali circostanze sia stata fondata la bizzarra celebrazione. Di certo oggi è un evento cult anche nel mondo social, con hashtag per condividere online i propri ricordi imbarazzanti.
Una giornata all’insegna dell’autoironia, in cui ridere di sé e superare (o almeno attenuare) il disagio causato da determinati ricordi.
L’“Awkward Moments Day” prevede un’unica regola: parlare apertamente di un grande imbarazzo che abbiamo vissuto!
Siamo arrivati sorridenti ed eleganti a una festa portando il dolce, per inciampare rovinosamente davanti a tutti e rovesciarlo sul pavimento?
Abbiamo fatto un’osservazione poco simpatica sul carattere di un collega, scoprendo poi che era alle nostre spalle?
Potremmo proseguire a lungo con gli esempi.
La condivisione può avvenire tra amici, in famiglia, nel web per i più temerari, che utilizzeranno magari sui social l’hashtag #AwkwardMomentsDay… importante è riuscire a sdrammatizzare, accettare le proprie imperfezioni e aiutare magari qualcuno a fare altrettanto, senza giudicarlo.
Può consolarci scoprire alcuni aneddoti imbarazzanti che hanno interessato personaggi “VIP”: la dimostrazione che davvero chiunque può incorrere in una situazione “awkward”!
Qualche esempio? Brad Pitt con il cavallo dei pantaloni aperto durante un servizio fotografico, la Duchessa di Cambridge Kate Middleton con il tacco incastrato in una grata alle celebrazioni di Saint Patrick del 2013, la cantante Ashlee Simpson sorpresa a cantare in playback fuori sincrono nel 2004…
Non mancano gli aneddoti anche nel nostro Paese: cosa dire della dichiarazione di Al Bano del 2020 divenuta virale? Il cantante affermò in TV che l’uomo avrebbe sconfitto il Covid perché era stato in grado di… “distruggere i dinosauri”.
Se parliamo poi di cadute, una rovinosa vide protagonista Donatella Versace all’esclusivo party di compleanno per i 60 anni di Elton John.
Insomma, scopriamo che anche le celebrities hanno un lato, per citare (impropriamente) Nietzsche, “umano, troppo umano”.
Così, nella Giornata dei momenti imbarazzanti possiamo sentirci più che mai uniti, famosi e non, uomini e donne di tutte le età e le etnie, accomunati da un repertorio di piccoli e grandi imbarazzi.
E una risata stempererà il disagio, rinfrancandoci al pensiero che quei momenti “awkward” sono solo un ricordo.