7 febbraio, Giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo
di Ugo Cirilli
Il bullismo è un fenomeno allarmante, che riguarda un numero impressionante di giovani: come riferisce la Società italiana di Pediatria preventiva e sociale (SIPS), basandosi sui dati del 2020, oltre il 50% dei bambini e adolescenti tra 11 e 17 anni d’età ne è stato vittima. I nuovi media oggi vedono svilupparsi forme di bullismo che colpiscono anche a distanza, attraverso i social e il web: è il cosiddetto cyberbullismo. Se guardiamo i dati del 2019, ben 469 casi con vittime minorenni sono stati segnalati alla Polizia postale.
Una declinazione del bullismo particolarmente difficile da individuare proprio perché avviene nella dimensione digitale, in cui un figlio può nascondere più facilmente i propri contatti. Per questo, l’attenzione della famiglia è fondamentale: occorre supervisionare al massimo l’utilizzo di PC, tablet e degli onnipresenti smartphone. Sulla situazione ha fatto luce anche il Movimento etico Social Warning, fondato dall’esperto di social media Davide Dal Maso per sensibilizzare i giovani all’uso corretto del web e ai rischi del bullismo online. I dati raccolti dicono purtroppo che solo il 55% delle famiglie detta ai figli regole ben precise sull’utilizzo della rete. Il 72,6% dei giovani intervistati da Social Warning riterrebbe giusto ricevere disposizioni chiare dai genitori. L’80% riferisce però di avere solo poche regole base, ad esempio il divieto di navigare online oltre un certo tempo giornaliero, o di aprire un determinato profilo social. In molti casi, quindi, i genitori rischiano di essere all’oscuro circa il modo in cui i figli utilizzano il web e le esperienze che vivono online.
Questi dati tornano con particolare forza all’attenzione dei media in occasione della Giornata nazionale contro il bullismo, il 7 febbraio. La manifestazione è nata nel 2017, quando il Governo ha invitato le scuole a presentare progetti e iniziative di sensibilizzazione in occasione del Safer Internet Day, la Giornata della Sicurezza in Rete indetta dalla Commissione Europea.
Anche quest’anno, nonostante le difficoltà, non mancano le iniziative dedicate all’argomento. In Provincia di Rimini, ad esempio, già da novembre 30 ragazzi delle scuole medie di Misano stanno realizzando un fumetto contro il bullismo, che sarà sviluppato da altri 200 studenti di vari istituti. Il progetto culminerà anche nella realizzazione di un cartoon e nell’iniziativa “I gusti dell’amicizia”, in cui alcune gelaterie artigianali ospiteranno mostre con i lavori realizzati e offriranno buoni gelato agli alunni. La Società sportiva Lazio Nuoto ha lanciato invece “Sbulloniamoci!”, campagna anti bullismo avviata il 16 gennaio con il contributo della Regione: prima delle partite gli atleti indossano t shirt dedicate all’evento e, durante gli incontri, vengono esposti striscioni di sensibilizzazione con il claim “Non stare a guardare… agisci!” La società ha anche organizzato seminari e ideato un manuale che aiuti a contrastare un fenomeno pericoloso.
Come arginare e prevenire il bullismo? Sul sito web della Croce Rossa italiana troviamo alcuni consigli utili della psicologa Irene Sborlini, in un articolo del 2018 ancora attuale. L’esperta sottolinea ad esempio il ruolo della sensibilizzazione di gruppo, che può essere attuata anche attraverso i role playing. Si tratta di “giochi di ruolo” in cui mettersi nei panni dell’altro, per capire il suo punto di vista e le sue emozioni imparando ad averne rispetto. Ai genitori la psicologa raccomanda di non sminuire la gravità delle situazioni di bullismo, né assumere atteggiamenti esageratamente protettivi, ma affrontare il problema coinvolgendo tutto il nucleo familiare. Tra i campanelli d’allarme da tenere d’occhio, la dott.ssa Sborlini cita la tendenza all’isolamento e a non confidarsi, i danni a indumenti e oggetti personali, o le lesioni, che ragazzi e ragazze attribuiscono frettolosamente a incidenti. Sempre sul sito web della Croce Rossa troviamo indicazioni pratiche per la sfera online. Viene sottolineata ad esempio l’importanza di segnalare contenuti web sospetti o illeciti, nonché chi metta in atto comportamenti molesti e aggressivi, bloccandone anche il profilo. Massima attenzione va rivolta anche alla sfera della privacy, consentendo l’accesso ai propri contenuti social solo a persone fidate, usando password sicure e non esitando, all’occorrenza, a chiedere aiuto.
Dal 2017 una legge tutela le vittime di bullismo e cyberbullismo. Intervenire può permettere di aiutare non solo la vittima ma anche l’autore degli atti di bullismo, il cui comportamento talvolta deriva da gravi disagi personali.
Molte informazioni utili sono disponibili sul sito web generazioniconnesse.it del Ministero dell’Istruzione, co-finanziato dalla Commissione Europea. Percorsi formativi per genitori, studenti e docenti, informazioni, iniziative… perché sensibilizzare oggi significa preparare un futuro migliore per le giovani generazioni. Nel nome dell’empatia, della comunicazione, dell’amicizia e della condivisione.