Gruppi di lettura: quando i libri diventano un’occasione d’incontro
di Ugo Cirilli
A volte gli appassionati di lettura, i cosiddetti “lettori forti”, sono vittime di un pregiudizio che li vede come individui un po’ solitari e schivi. Persone che alla vita sociale preferiscono il piacere dell’immaginazione, i viaggi della mente con la sola compagnia di un libro.
La realtà è spesso diversa, come dimostra anche un’iniziativa di successo a livello internazionale: il gruppo di lettura, a volte abbreviato in GdL, che trasforma il libro in un’occasione d’incontro.
Di cosa si tratta? Leggere non è in fin dei conti un’azione solitaria?
Come funziona un gruppo di lettura
Leggere è un’azione in cui il lettore si trova solo di fronte al testo scritto. Anche in un luogo affollato, deve astrarsi dal contesto e incamminarsi con la mente lungo un sentiero di parole. Al massimo, potremmo dire che intrattiene una sorta di dialogo a distanza (fisica e/o temporale) con lo scrittore. Il GdL non cambia questa premessa: l’elemento di socializzazione, infatti, avviene soprattutto dopo che il libro è stato letto.
Un gruppo di persone sceglie inizialmente una o più letture; può essere organizzato anche un vero e proprio percorso tematico. Ad esempio, i libri selezionati saranno accomunati da un argomento o da un genere: potremmo optare per il romanzo giallo, il romanzo di formazione, i saggi d’attualità… Un’altra idea è focalizzarsi su uno scrittore o una scrittrice, sulle sue opere più note o, perché no, su quelle meno conosciute.
Quando tutti i partecipanti al gruppo hanno letto il/i libro/i in oggetto, s’incontrano in un luogo prestabilito per commentarlo/i insieme. Lo scambio di opinioni deve avvenire in un clima piacevole e costruttivo, in base a regole precise: ognuno ha la possibilità di esprimersi, nel rispetto del prossimo. In genere è presente la figura di un moderatore che guida la conversazione.
Il confronto può rivelarsi un arricchimento: un lettore scoprirà nuove sfumature del testo, grazie alle considerazioni altrui; i componenti del gruppo magari si consiglieranno a vicenda nuove letture. Elemento per niente secondario, infine, attraverso un GdL è possibile conoscere altre persone che condividono la nostra passione.
Chi organizza i gruppi di lettura?
Queste iniziative possono avere luogo in realtà diverse. A volte nascono direttamente dai lettori: qualcuno organizza un gruppo, mettendo magari a disposizione la propria casa o un altro spazio per gli incontri. In altri casi a promuovere i GdL sono gli esponenti della filiera editoriale: case editrici, biblioteche, librerie. In un momento in cui la vendita dei libri non naviga in acque tranquille, infatti, un gruppo di lettura può aiutare molto: al piacere di leggere si aggiunge quello della socializzazione, un ulteriore stimolo all’acquisto dei testi proposti.
Per capire la varietà del fenomeno basta soffermarsi su alcune iniziative italiane. Il “Bookeater Club”, nato dal blog “Zelda was a writer”, è molto attivo online ma prevede poi il classico format degli incontri tra lettori, a Milano e dintorni. Il Circolo dei Lettori di Torino dal 2006 organizza gruppi di lettura, oltre alle presentazioni con gli scrittori, ai laboratori e ad altre iniziative. Difficile poi avere un quadro esaustivo dei gruppi lanciati da librerie grandi e piccole, associazioni e privati, perché si tratta di un panorama davvero vasto e in espansione. In Italia, del resto, questo trend ha preso piede già alla fine degli anni ’80. Nel 2017, dai dati del Centro per il libro e la lettura, un istituto autonomo del MIBACT, risultavano circa 1000 gruppi da Nord a Sud.
Per conoscere i GdL nella propria area di residenza, vengono in nostro aiuto i siti web Rete dei Gruppi di Lettura (https://www.biblioclick.it/SebinaOpac/.do?sysb=gdl) e gruppodilettura.com, con eventi aggiornati e motori dove effettuare la ricerca per località. Se non troviamo iniziative di questo tipo nella nostra zona, possiamo diventare noi stessi i promotori. Con i moderni strumenti come i social e uno spazio a disposizione, non dovrebbe essere difficile organizzarsi. Un’idea è proporre al nostro libraio di fiducia di lanciare un gruppo, se non ne ha mai organizzato uno.
Per quanto riguarda le regole, potremmo trarre spunto da quanto suggerisce gruppodilettura.com: ad esempio, un’adeguata comunicazione tra i membri del GdL per concordare date, iniziative etc., rispetto reciproco anche di fronte a opinioni contrastanti, libertà di espressione. Lo stesso sito propone uno spunto originale: aprire gli incontri anche a persone che non hanno letto i libri in questione. Il dibattito potrebbe incuriosirle!
Nell’ era dei social media appare evidente che proprio la socialità “offline”, a tu per tu, potrebbe essere l’arma vincente per rilanciare la passione per la lettura. Il libro, sosteneva Franz Kafka, “dev’essere un’ascia che rompe il mare ghiacciato dentro di noi”. Anche grazie al calore dell’amicizia, se ci imbattiamo nel gruppo di lettura giusto.