22 settembre, Giornata mondiale del rinoceronte
di Ugo Cirilli
Massiccio ungulato erbivoro, il rinoceronte può superare i 2300 kg di peso. Si tratta del più grande animale terrestre dopo l’elefante, alla pari con l’ippopotamo. Il primato spetta in particolare a una delle cinque specie: il rinoceronte bianco.
Il tratto distintivo dei rinoceronti, oltre alla mole, è sicuramente il corno appuntito: nato come strumento di difesa capace di ricrescere, nel tempo ha reso questi animali oggetto di una caccia feroce.
Un tempo molto diffusi in Africa e in Asia, i rinoceronti sono stati cacciati a lungo nei safari e tuttora dai bracconieri. Le corna vengono utilizzate nell’artigianato e nei prodotti di medicina tradizionale asiatica. Come spiega il sito del WWF, il corno viene venduto a un prezzo di circa 100.000 dollari al kg. Facoltosi acquirenti sono pronti a ricorrere al mercato illegale, illudendosi di acquistare farmaci straordinari o desiderando un macabro status symbol.
Il World Rhino Day
Per tutelare i rinoceronti è nata World Rhino Day, la Giornata mondiale del Rinoceronte. Ideata dal WWF Sud Africa nel 2010, la ricorrenza ha acquisito presto una dimensione internazionale. Per l’occasione vengono lanciate campagne di sensibilizzazione e si tengono eventi divulgativi, riguardanti tutte le cinque specie di rinoceronti: Il rinoceronte nero e quello bianco, africani; il rinoceronte indiano, il rinoceronte di Giava e il rinoceronte di Sumatra, asiatici. Ogni cittadino può contribuire pubblicando online contenuti che illustrino la situazione di questi animali, i rischi ai quali sono esposti, le azioni di tutela. È utile anche divulgare la verità sul valore del corno: un’invenzione umana. Il materiale che lo forma è la cheratina, la stessa sostanza delle nostre unghie e dei nostri capelli. Non ha quindi nessun potere afrodisiaco o curativo, né ci sono vere ragioni per considerarla una materia… pregiata.
Sul sito web worldrhinoday.org troviamo anche una simpatica soundtrack di canzoni che citano il grande ungulato nel titolo, o nel nome degli artisti. Anche un’iniziativa così “pop” può contribuire a divulgare lo spirito della Giornata.
Concludiamo con alcune curiosità sui rinoceronti!
L’antenato “veneto”
Si ritiene che i rinoceronti abbiano origini antichissime: i primi apparvero sul Pianeta nell’Eocene, tra i 55 e i 34 milioni di anni fa circa. Erano più piccoli di quelli attuali ma, secondo gli scienziati, già molto simili nell’aspetto. Fossili di uno di questi antenati, il l’Epiaceratherum, sono stati rinvenuti anche in Veneto.
Una scarsa vista, ma…
I rinoceronti non hanno un occhio d’aquila, poiché non riescono a vedere una persona ferma a 30 m di distanza. Il loro olfatto è però particolarmente sensibile e li aiuta anche nell’orientamento.
Una passione per il fango
Il rinoceronte ama rotolarsi nelle pozze fangose: un’abitudine che lo aiuta a raffreddare la temperatura corporea e a creare uno strato protettivo contro i parassiti.
La (immaginaria) rivalità con gli elefanti
Lo scrittore e filosofo romano Plinio il Vecchio nel I secolo d.C. sosteneva che elefanti e rinoceronti si detestassero, al punto da ingaggiare combattimenti furiosi. La credenza si diffuse fino al XV secolo, quando il re Manuele I del Portogallo la mise alla prova facendo incontrare un rinoceronte e un elefante. Non solo i due non combatterono, ma l’elefante si allontanò rapidamente!
Un linguaggio sonoro
Il rinoceronte non è silenzioso ma emette diversi tipi di “grugniti” con vari significati. Ad esempio possono indicare nervosismo, o segnalare un pericolo.