Abbigliamento vintage
di Virginia Torriani
L’abbigliamento vintage, così come borse, cappelli e scarpe usati e di seconda mano, rappresentano un modo di risparmiare, ma anche una vera e propria cifra di stile, oltre che una passione. Lo sanno bene tutti i cultori del genere, secondo cui la ricerca – ma si potrebbe anche parlare di caccia – dei migliori capi dismessi tra bancarelle, mercatini, negozietti poco conosciuti, portali e siti web di nicchia o in occasione di qualche swap party – le feste in casa tra amiche per scambiarsi vestiti che non si indossano più – fa parte integrante del divertimento.
Certamente si tratta di un’esperienza di acquisto diversa, ma di fatto vestire vintage offre diversi vantaggi. Anzitutto la garanzia della qualità dei materiali, della manifattura e della confezione sartoriale: tutti elementi certamente non paragonabili con l’offerta fast fashion di oggi. Secondo aspetto: l’unicità del capo o dell’accessorio, che permette di differenziarsi in un contesto moda dove a predominare è la produzione in serie. C’è poi il valore storico e culturale di un abito o di un complemento, che in alcuni casi ha caratterizzato un’epoca. Infine, non meno importante, un valore legato al riuso e al riciclo, quindi una particolare attenzione all’ambiente e all’ecosostenibilità.
Per vestire vintage bisogna però fare attenzione e avere alcune accortezze, perché spesso il passo da vintage a sciatto rischia di essere davvero breve.
Ecco tutti i consigli per non commettere errori di stile.
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Studiare un po’ di storia
Basterà fare qualche ricerca su internet o acquistare un libro di storia del costume e della moda per orientarsi meglio nel settore ed evitare non solo gaffe, ma anche brutte sorprese, soprattutto quando si tratta di acquisti economicamente impegnativi: saper distinguere un originale da una mera riproduzione è fondamentale.
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Fare attenzione ai dettagli
Bottoni, cerniere, cinture, gancetti… Prima di procedere all’acquisto verificate che tutto sia in ordine. Non è raro in questo tipo di capi riscontrare mancanze o difetti. Se il vestito vi piace valutate un’eventuale possibilità di riparazione.
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Occhio alla taglia
I capi vintage devono essere provati: un tempo le misure avevano dimensioni più piccole rispetto ad oggi e la 42 delle nostre mamme era più stretta di quella attuale.
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Difetti e pulizia
I negozi di abbigliamento vintage di solito danno una grande importanza all’igiene, ma a volte sui capi possono comunque essere presenti macchioline o strappi. Se il prezzo è conveniente o se proprio vi siete innamorate di quel determinato vestito valutate se il difetto si può in qualche modo cammuffare o se vale la pena farlo riparare in sartoria o tintoria.
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Mix & Match
Uno dei maggiori timori quando ci si avvicina ai capi vintage è quello di risultare eccessive e assomigliare alla propria nonna. Il segreto in questo caso è reinterpretare e sdrammatizzare il vestito usato mixandolo con altri capi e accessorio dal sapore decisamente più moderno e contemporaneo.