Stile vintage
di Virginia Torriani
Le mode, si sa, sono passeggere, ma – come si dice – a volte ritornano! Lo sanno bene gli appassionati dello stile vintage, ovvero di quegli outfit composti con pezzi delle collezioni passate, che mantengono intatto il fascino del tempo che fu.
Definire questo stile non è affatto facile anche perché manca una descrizione chiara, precisa e univoca di cosa si intenda per “vintage”: per alcuni si tratta infatti semplicemente di un capo prodotto più di dieci anni fa. Per altri, invece, con questo termine si indicano esclusivamente i vestiti appartenenti al periodo storico precedente agli anni ’90.
In linea di massima il canone adottato dai rivenditori di questo tipo di indumenti riguarda la data di produzione e il periodo storico di riferimento. Dicesi vintage un abito prodotto almeno 15 anni fa, ma non antecedente gli anni Venti, considerando di fatto ogni capo con più di cento anni di vita un oggetto di antiquariato.
I cultori di questo stile sanno facilmente districarsi tra bancarelle e negozi dell’usato, valutando attentamente capi e accessori originali da quelli semplicemente di seconda mano.
Ogni periodo ha i propri pezzi forti e le proprie peculiarità, che i più esperti, giocando con ispirazione e creatività sanno mixare con indumenti attuali, facendo di un semplice outfit un look vintage raffinato.
Storia della moda
Per ripercorrere con lo stile la storia della moda, non si può non partire dagli anni ’20. Un’epoca in cui capi femminili si fanno via via più comodi e pratici per affrontare una vita sempre più frenetica e mondana, fatta di lavoro, ma anche di emancipazione e autonomia.
Il capo icona dell’epoca è quello da flapper, che scende morbido lungo il corpo, tutto frange e piume, da accessoriare con borsette ricamate e lunghe collane di perle.
Oggi è sicuramente uno stile facile da sfoggiare in occasione di feste a tema, ma un capo originale in buone condizioni può rivelarsi un’ottima scelta per un matrimonio o una serata di gala; basterà non esagerare con gli accessori per non risultare appunto mascherate.
Gli anni Trenta sono contrassegnati dall’impiego di nuovi e comodi tessuti come il jersey, utilizzato per confezionare abiti longuette aderenti, di cui tutt’oggi, se si ha la fortuna di entrarne in possesso, è possibile fare sfoggio con eleganza e facilità.
Nel guardaroba dell’epoca non mancano altri pezzi molto amati dai cultori dello stile vintage: dalle calze con la riga alle scarpe con i lacci a T, entrambi importati dal mondo della danza, fino ai deliziosi cappellini a cloche, che si possono facilmente abbinare con un cappotto ampio di taglio maschile.
La Seconda Guerra Mondiale negli anni ’40 porta una ventata di austerità anche nella moda. Ancora oggi è possibile apprezzare gli abiti tipici del periodo, contrassegnati da spalle dritte, volte a sottolineare braccia ben tornite, ma realizzati con stoffe pesanti e ruvide, le sole che le difficoltà e il razionamento consentivano di acquistare.
Il decennio successivo sarà una stagione più fortunata e ne si trova ampia testimonianza tuttora nei negozi vintage: lo stile del periodo è caratterizzato da ampie gonne a ruota, che enfatizzano il punto vita e le forme generose del seno.
Linee facili da indossare anche a distanza di 70 anni, perfette per un fisico a clessidra. Abiti di questo tipo si rivelano dei veri e propri jolly per tante occasioni – dipende dalla stoffa in cui sono stati realizzati – e conservano ancora intatta la loro carica di raffinato bon ton unita a una capacità sartoriale decisamente di altri tempi. Questi abiti erano accompagnati da piccole ed eleganti borsette, che oggi sono tra i pezzi vintage più desiderati.
Negli anni Sessanta la figura cambia, gli abiti diventano dritti, le gonne si accorciano, le fantasie si fanno psichedeliche, i colori forti.
Aggiudicarsi un pezzo originale dell’epoca in un negozio o mercatino è una vera e propria fortuna: si tratta di indumenti le cui linee sono ormai evergreen, semplicemente intramontabili e sufficienti a definire un intero outfit.
Decisamente meno impegnativo il guardaroba degli anni Settanta, che fa proprie anche negli indumenti le linee guida del suo fermento culturale e politico: forme morbide, selvagge e anticonformiste. I pantaloni a zampa di elefante, gli zoccoli e le zeppe, i poncho con le frange… Oggi come allora si indossano con la medesima disinvoltura.
Chi sceglie il vintage anni ’80 è invece un nostalgico della spalline imbottite e di quel particolare stile, definito “power dressing”, in grado di affermare un’indiscutibile autorevolezza, senza rinunciare alla propria femminilità.
Questi tagli e volumi sono per altro recentemente tornati di moda, sulla scia di una nuova primavera anche per altri indumenti simbolo del periodo, come i pantacollant.
Per tutti i veri appassionati di questo stile vintage la caccia al capo, soprattutto se firmato – è pur sempre l’epoca d’oro delle grandi case di moda – è aperta!