5 montagne da scalare
di Virginia Torriani
L’Italia oltre allo straordinario patrimonio artistico e culturale vanta anche meravigliose ricchezze e risorse naturalistiche. Ecco 5 vette da scalare per scoprire in un viaggio verticale il meglio delle montagne del nostro Belpaese.
1. Il Monte Bianco, Valle d’Aosta
Il Monte Bianco con i suoi 4.810 metri di altezza è una delle Sette Sommità della Terra. Circondato da spettacolari ghiacciai, il versante italiano presenta pareti ripide e maestose: una vera e propria muraglia granitica che si affaccia sulle più belle vallate visibili ad alta quota, non a caso è considerato il più himalayano dei gruppi alpini. Proprio a questa montagna si associa la nascita dell’alpinismo. Elevato anche l’interesse naturalistico, il massiccio presenta infatti una fauna molto diversificata e una flora ricca di endemismi.
2. Il Gran Paradiso, Valle d’Aosta
Situata in Valle d’Aosta, la cima del Gran Paradiso è una delle più suggestive d’Italia. Alta 4.061 metri, attira appassionati da tutto il mondo: le principali scalate partono da due rifugi, il Federico Chabod e il Vittorio Emanuele II, e favoriscono l’ascesa in un autentico paradiso che, facendo fede al nome, è tuttora incontaminato. Il Gran Paradiso è infatti il primo parco nazionale d’Italia: istituito il 3 dicembre 1922 per proteggere il più grande animale selvatico alpino d’Europa, lo stambecco, dall’estinzione.
3. Il monte Civetta, Veneto
Il gruppo montuoso delle Dolomiti venete custodisce un meraviglioso segreto, ovvero il monte Civetta, definito dallo scrittore Dino Buzzati la muraglia di roccia più bella delle Alpi e proclamato Patrimonio dell’Umanità. Qui è possibile scalare la parete nord-ovest che presenta un dislivello di 1.000 metri e una lunghezza di 4 chilometri, una abbacinante imponenza tale da sembrare una vera e propria cattedrale di roccia.
4. Il Corno Grande, Abruzzo
Il Corno Grande è il nome con cui è conosciuta la vetta più alta del Gran Sasso in Abruzzo (2.912 metri). Le sue pareti verticali rappresentano una sfida anche per i climber più esperti, ma ripagano l’impresa con un’esperienza rara dato che, dalla cima, si riesce a vedere il mare Adriatico. Questo splendido massiccio montuoso è una delle aree dalla maggiore concentrazione di biodiversità di tutta Europa.
5. Punta La Marmora, Sardegna
E’ considerata il Tetto della Sardegna perché il panorama che la circonda merita davvero. Punta La Marmora (1.834 metri) è la principale vetta del massiccio del Gennargentu, il più vasto dei tre parchi nazionali sardi. L’arrampicata avviene tra le specie protette del luogo, tra cui l’avvoltoio grifone, mufloni e cervi.