Il Koala, un tenero pigrone in pericolo
di Ugo Cirilli
Con il suo aspetto buffo, che lo fa assomigliare a un orsacchiotto grigio, il Koala è un animale capace di ispirare tenerezza e simpatia al primo sguardo. Per il suo stile di vita decisamente pacato il Phascolarctos cinereus, questo il suo nome scientifico, è considerato un simbolo di mitezza.
Nel periodo recente questo piccolo marsupiale è salito alla ribalta delle cronache, purtroppo per una ragione drammatica: gli incendi che hanno devastato i boschi australiani, il suo habitat, ne mettono sempre più a repentaglio la sopravvivenza.
Conosciamo meglio una creatura che al momento abita ancora il nostro Pianeta e domani… chissà? Il suo avvenire dipenderà anche dall’uomo.
L’ozio? Una forma di adattamento all’ambiente
L’immagine del Koala come animale pigro e ozioso deriva dalle sue abitudini. Effettivamente, trascorre quasi tutta la vita sugli alberi di eucalipto impegnato soprattutto in due attività: mangiare e dormire. Riposa per un arco di tempo tra le 18 e le 22 ore al giorno, rimanendo sempre nello stesso punto. Tuttavia, questo “lifestyle” all’insegna dell’ozio non è una scelta ma una necessità, frutto dell’intelligente processo naturale di evoluzione e adattamento. I Koala si nutrono infatti di foglie e gemme di eucalipto, che sono difficili da digerire e contengono tossine che il fegato deve neutralizzare. Vengono pertanto metabolizzate molto lentamente e il lungo riposo è necessario, affinché l’organismo indirizzi tutte le energie nell’assimilazione del cibo. A volte, questi animali lasciano gli alberi proprio a causa della digestione pesante: arrivano a ingerire terra o sassolini per facilitarla, prima di tornare ad arrampicarsi sul tronco.
Per l’arrampicata sono decisamente ben attrezzati: le zampe hanno cinque artigli affilati sulle dita prensili, con cui si afferrano saldamente agli alberi. È possibile vederli immobili in quello che appare come un vero e proprio abbraccio al tronco di eucalipto; un moto d’affetto per l’albero che dà loro sostentamento? No, più semplicemente i Koala cercano di rinfrescarsi nei momenti d’afa, perché il fusto della pianta ha una temperatura inferiore a quella del loro corpo.
Questa specie rappresenta quindi un caso di adattamento ambientale incredibilmente specifico, tanto da far dipendere la propria sopravvivenza da un solo albero. L’eucalipto è per loro fonte di nutrimento e d’idratazione, dato che non bevono acqua molto spesso, oltre a rappresentare un rifugio sicuro.
Purtroppo un habitat tanto ristretto (dislocato soprattutto sulla costa Est dell’Australia) rappresenta un fattore critico: il cambiamento climatico, gli incendi come quelli recenti e, non ultima, la deforestazione operata dall’uomo stanno riducendo drasticamente le aree adatte alla sopravvivenza dei Koala. Così, alla luce degli ultimi eventi è arrivata una dichiarazione shock dell’Australian Koala Foundation (AKF), organizzazione senza scopo di lucro dedicata alla salvaguardia di questi animali.
I Koala sono estinti?
Secondo l’AKF, i Koala possono essere considerati ormai animali “funzionalmente estinti”. Cosa significa questa affermazione? La specie è condannata a scomparire presto dalla faccia della Terra?
Secondo le stime dell’organizzazione, la popolazione dei Koala ammonterebbe a circa 80.000 esemplari. Tale numero è ritenuto troppo basso perché questi animali possano avere un’influenza sull’ecosistema e la loro sopravvivenza sia garantita, anche considerando i pericoli ai quali vanno incontro. Un altro fattore di rischio è legato alla riproduzione: gli accoppiamenti non sono numerosi, anche a causa del tempo trascorso dai Koala dormendo. Inoltre essendo animali stanziali, che non si spostano quindi dal solito territorio, soffrono spesso di consanguineità. I piccoli nascono cioè da esemplari imparentati, con un rischio maggiore di sviluppare problematiche di salute ereditarie.
Non possiamo quindi dire che la definizione di “specie funzionalmente estinta” suoni come una condanna certa. Piuttosto, si tratta di un ultimatum: l’uomo dovrà dispiegare ogni possibile risorsa per garantire la sopravvivenza dei simpatici marsupiali. E prestare un occhio di riguardo all’ambiente, troppo spesso considerato solo il teatro delle proprie brame.