Il centenario della nascita di Alberto Sordi
di Ugo Cirilli
Il 15 giugno 1920 nasceva a Roma uno degli attori più iconici e popolari del nostro cinema: Alberto Sordi. Un grande interprete della commedia all’italiana che mise alla berlina vizi, debolezze e meschinità umane, strappando una risata talvolta dal retrogusto amaro.
L’attore nacque a Trastevere, figlio di un docente di musica e di un’insegnante elementare. Già nell’infanzia dimostrò un’attitudine alla recitazione, divertendosi a inventare piccoli spettacoli con un teatrino di marionette. Da adolescente abbandonò gli studi all’Istituto di avviamento commerciale per iscriversi all’ Accademia dei Filodrammatici di Milano. Quest’ultima esperienza gli riservò però una grande delusione: venne escluso dai corsi a causa della sua inflessione dialettale. Proprio la “romanità” si sarebbe però rivelata un fattore chiave del suo successo.
L’ingresso nel mondo del cinema
Tornato nella Città eterna, già dal 1937 Sordi iniziò a lavorare nel cinema, dapprima come comparsa e doppiatore (doppiò, tra gli altri, Anthony Quinn e Oliver Hardy). Tra il 1953 e il 1955 arrivarono i primi successi come attore, con registi come Fellini e Steno: ad esempio “I vitelloni” e “Un americano a Roma”. Dagli anni ’60 dimostrò grande versatilità interpretando anche ruoli drammatici. La sua carriera lo ha visto recitare in più di 140 film, oltre a dedicarsi ad altri ambiti come la radio, il teatro e la musica (era iscritto alla SIAE con la qualifica di “compositore melodista”).
Le celebrazioni per il centenario
Scomparso nel 2003, quest’anno vengono celebrati i 100 anni dalla sua nascita. La città di Roma lo ricorda con un programma di eventi, nonostante le inevitabili complicazioni legate al Covid-19. L’inaugurazione della grande mostra dedicata all’attore, che si terrà presso la sua villa e al Teatro dei Dioscuri, è rimandata al 16 settembre. Sordi è stato ricordato il 15 giugno con un evento in Campidoglio, presenti la sindaca Virginia Raggi, gli ex sindaci Francesco Rutelli e Valter Veltroni oltre ad amici e colleghi come Carlo Verdone, Christian De Sica, Edoardo Pesce e Massimo Ghini, che hanno portato le loro testimonianze. Per l’occasione è apparso anche un grande poster originale incorniciato del film “Il vigile” (1960), consegnato proprio da… due vigili. Un omaggio a sorpresa che la sindaca ha particolarmente apprezzato, affermando che sarà collocato “certamente in un posto strategico del Campidoglio”.
Lei stessa è stata raffigurata assieme a Sordi, in un murale realizzato dallo street artist Harry Greb in via San Cosimato a Trastevere, dove l’attore nacque. Nell’opera, lo si vede in moto come in una scena di “Un americano a Roma”, in compagnia della Raggi.
La mostra
Cosa attende i visitatori della mostra che aprirà i battenti il 16/09/2020, visitabile fino al 31/01/2021?
Saranno esposti ricordi, oggetti personali e testimonianze che ricostruiranno la vita e la carriera di Alberto Sordi, con il valore aggiunto della location: la villa dell’attore, dove sembra di poter percepire ancora la sua presenza, il suo carisma.
La dimora è stata inclusa nei beni vincolati dal Ministero dei Beni culturali e ambientali. La Fondazione Museo Alberto Sordi la trasformerà in uno spazio espositivo e archivistico che raccoglierà la documentazione relativa all’intera carriera, compreso l’archivio personale vincolato anch’esso dal Ministero per l’interesse storico. Tale materiale, che annovera oltre 5.500 pellicole e una vasta documentazione cartacea, è stato momentaneamente trasferito e restaurato presso il Centro sperimentale di cinematografia di Cinecittà.
Una nuova realtà omaggerà quindi uno dei nostri grandi attori, che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia del cinema italiano (e non solo).