Travel blogger, recensioni e molto altro
di Virginia Torriani
Viaggiare sul web e sui social. In quest’era digitale le vacanze sono sempre più condivise: travel blogger, influencer, ma anche recensioni di utenti “normali” fanno sì che migliaia di persone basino le proprie scelte e decisioni di viaggio sulle informazioni diffuse in rete.
In questo panorama diventa fondamentale capire di chi e di cosa fidarsi.
La recensione di un certo locale da parte di chi lo ha già frequentato dovrebbe essere onesta e genuina, ma sempre più spesso può capitare di metterne in dubbio l’autenticità. “Sarà vero?” è infatti la prima domanda che salta alla mente quando si cerca online un ristorante o un hotel e ci si imbatte in recensioni troppo entusiaste o, viceversa, in stroncature che sembrano contraddire la prima impressione che ci si era fatti navigando sul sito della struttura.
Per distinguere e difendersi dalle valutazioni “fake” occorre mantenere vigile il proprio spirito critico e saper leggere tra le righe.
Osservare con attenzione ad esempio il numero di valutazioni e le date: più recensioni ci sono, più è statisticamente attendibile il punteggio medio assegnato alla struttura.
Vale poi la pena scorrere le foto postate dagli stessi clienti e verificare se tra queste vi siano immagini che si discostano troppo dalla media: potrebbero essere scatti professionali postati dalla struttura stessa.
Infine ricordarsi che anche gli utenti che si prendono la briga di lasciare la propria recensione sono valutati come contributor attendibili o di dubbia autenticità.
In questo contesto i blogger di viaggio sembrano gli amici di cui potersi sicuramente fidare. Nati originariamente come semplici vacanzieri che dopo aver fatto un viaggio amavano condividere le proprie esperienze sul web a beneficio di chi magari in seguito avrebbe organizzato una vacanza simile, col tempo si sono trasformati in turisti di professione. Un travel blogger è una persona che racconta delle proprie escursioni: poco importa che siano in un posto turistico vicino alla propria casa, magari poco conosciuto, o che sia il viaggio dall’altra parte del mondo. Il concetto è che il loro racconto è un diario di viaggio condiviso, migliore di qualsiasi “fredda” guida di viaggi cartacea. Il racconto del blogger viene percepito come più autentico e spesso più ricco di aneddoti, foto e filmati. Spesso si sceglie di seguire un blogger piuttosto che un altro proprio perché si apprezza il modo in cui racconta, per le foto che condivide e per il modo in cui rende partecipi delle proprie avventure i suoi lettori, intrattenendo spesso con loro anche un rapporto di dialogo, oppure perché tramite quel blogger si ricevono consigli quasi su misura: non è un caso che tra i blog di maggiore successo ci siano quelli “di nicchia”, dedicati ad esempio alle donne che viaggiano da sole, alle vacanze con gli amici a quattro zampe o, ancora, a chi viaggia in famiglia con bambini piccoli.
Attenzione però: i consigli non sempre arrivano da un semplice “amico”. Oltre ai blogger stanno sempre più prendendo piede le figure di influencer di viaggio. In questo caso si tratta di veri e propri “testimonial” di una destinazione turistica, di un hotel, di un ristorante etc. Il loro racconto non è una semplice testimonianza: si tratta a tutti gli effetti di un contenuto pubblicitario che quindi come tale è sicuramente lecito, ma altrettanto sicuramente non imparziale.