500 anni dalla morte di Raffaello Sanzio, genio rinascimentale
di Ugo Cirilli
Nel 1483 a Urbino nasceva Raffaello Sanzio: pittore e architetto, una delle figure di spicco nell’evoluzione stilistica del Rinascimento. All’epoca la città umbra era uno dei centri più importanti dell’arte e della cultura rinascimentale e il giovane, figlio di un pittore, crebbe studiando le opere di artisti di spicco come Piero della Francesca.
Dopo aver perso il padre all’età di soli 11 anni proseguì gli studi d’arte, in particolare con Pietro Vannucci, detto il Perugino; dimostrò capacità notevoli e precoci, che gli aprirono le porte di una carriera piena di successi.
Visse a Firenze, dove conobbe Leonardo da Vinci e Michelangelo Buonarroti, e a Roma, città che lo vide all’apice del successo al lavoro per i pontefici Giulio II, Leone X e per vari mecenati.
Purtroppo la fiamma della sua arte non ebbe molto tempo per brillare: Raffaello morì appena trentasettenne 500 anni fa, il 6 aprile 1520. Secondo quanto riferisce il pittore e storico cinquecentesco Giorgio Vasari, sembra che fu colto dalla febbre durante una notte di avventure galanti. L’artista preferì non raccontare la verità al medico che, pensando a una patologia diversa, gli praticò un salasso. Il quadro di salute di Raffello peggiorò drasticamente, fino al decesso.
Le sue opere sono rimaste immortali e hanno attraversato i secoli, per essere ammirate dai nostri occhi.
La figura e il paesaggio: tutta l’armonia del Rinascimento
Un capolavoro da menzionare assolutamente è, senza dubbio, lo Sposalizio della Vergine del 1504, oggi alla Pinacoteca di Brera. Il gruppo di figure in primo piano con Maria e Giuseppe, l’affascinante prospettiva che guida lo sguardo verso l’edificio sullo sfondo: tutto emana un’idea di armonia rinascimentale e sorprendente profondità di spazio. Raffello si ispirò a un dipinto simile del Perugino, conferendo però al tempio, alle spalle dei personaggi, una profondità e un effetto ottico quasi rivoluzionari.
L’artista si dimostrò eccellente anche nel ritratto, raffigurando ad esempio papa Giulio II, nonché nel soggetto della Madonna col Bambino. In questa tematica Raffello manifestò ancora una volta il suo senso prospettico e l’importanza che attribuiva al paesaggio, come osserviamo ad esempio nella Madonna del Belvedere. Nello sfondo del dipinto si ammira un paesaggio di colline ed edifici che sfumano in una sorta di foschia azzurrina: l’effetto, riprodotto con realismo, dei panorami molto lontani.
Il pittore non temeva di certo le grandi superfici, come dimostrano i bellissimi affreschi della Stanza della Segnatura nei Musei Vaticani, commissionati dal pontefice Giulio II per quello che doveva essere probabilmente il suo studio-biblioteca. Raffaello vi rappresentò scene bibliche e mitologiche, oltre a raffigurazioni simboliche delle discipline della cultura rinascimentale, degli ideali di giustizia e di verità.
Le testimonianze dell’applicazione dell’artista all’architettura sono meno numerose di quelle pittoriche, ma anch’esse di grande fascino e prestigio: tra queste, la Cappella Chigi nella basilica di Santa Maria del Popolo a Roma e, nella stessa città, Villa Madama. Oggi, la dimora cinquecentesca è una sede di rappresentanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri e del Ministero degli Affari Esteri della Repubblica Italiana.
Raffaello virtuale, in attesa di ammirare di nuovo la sua arte da vicino
La situazione attuale ci sta imponendo una celebrazione virtuale del genio rinascimentale. La grande mostra allestita a Roma, alle Scuderie del Quirinale, ha chiuso i battenti al pubblico a causa dell’emergenza Covid-19. Come raccontava a inizio aprile il presidente delle Scuderie Mario De Simoni, l’esposizione è “quasi come una bella addormentata in attesa di un principe che la risvegli”. A interrompere l’incantesimo è arrivata però una “riapertura virtuale”, con video racconti e approfondimenti da parte di curatori e studiosi, da seguire sui social e sul sito web delle Scuderie del Quirinale. Ad esempio, il video “Una passeggiata virtuale” riesce a regalarci almeno una parte della magia dell’arte di Raffaello. Possiamo inoltre compiere un “virtual tour” dei Musei Vaticani.
Il web ci aiuta quindi ad attendere la riapertura dei musei prevista per il 18 maggio, quando potremo di nuovo ammirare di persona la storia e la bellezza dei secoli passati.