Dolori invernali
di Virginia Torriani
Freddo, vento e umidità possono essere responsabili di diversi malanni e parecchi dolori: mal di schiena, mialgie alle articolazioni, geloni e chi più ne ha più ne metta.
I comuni dolori, i cosiddetti “dolori alle ossa”, sono generalmente concentrati su ginocchia, colonna vertebrale, mani e piedi e sono causa di fitte e difficoltà nei movimenti. Possono “attivarsi” con le basse temperature, ma nascondono origini molto differenti: possono essere fatti risalire a fratture e traumi oppure avere un’origine autoimmune. Spesso quindi si parla di questi fastidi utilizzando genericamente – e impropriamente – il termine “reumatismi”, mentre in realtà con questa parola si fa riferimento a malattie molto diverse tra di loro, acute e croniche, che si contraddistinguono per la dolorosa presenza di infiammazioni legate in modo principale alle articolazioni, ai tendini e alle fasce muscolari.
Nello specifico le malattie reumatiche sono una grossa famiglia di patologie, che comprende sia malattie di degenerazione articolare – come l’artrosi – sia malattie autoimmuni, in cui l’infiammazione precede il danno articolare. L’infiammazione, per definizione, tende a migliorare con le temperature più calde o con l’utilizzo dell’articolazione interessata, mentre le basse temperature contribuiscono ad aggravare i sintomi di questa patologia perché causano la dilatazione delle capsule articolari, che portano allo stiramento delle fibre nervose di cui è ricca e quindi al dolore.
Per prevenire e combattere questi reumatismi è essenziale fare movimento regolarmente, per attivare il metabolismo e per mantenere elastici muscoli e articolazioni, e assumere una postura corretta, soprattutto se si passa molto tempo alla scrivania.
Una sana attività fisica è inoltre un toccasana per la circolazione, che con le temperature rigide dell’inverno può essere messa a dura prova, causando un altro spiacevole malanno della stagione, il gelone. Si tratta di un fastidioso eritema causato da un danno termico ai capillari delle estremità, prevalentemente le dita dei mani e dei piedi, ma possono essere interessati anche naso ed orecchie. Sempre associato alla circolazione e alla costrizione dei vasi dovuta al freddo c’è il fenomeno di Raynaud, condizione che porta le dita di mani o piedi a diventare prima bianche, poi blu, poi rosse; un disturbo frequente soprattutto nelle giovani donne.
Con il freddo il corpo umano tende ad assumere e mantenere una postura contratta con una tensione maggiore a carico di muscoli, tendini e ossa. Sentirsi tesi e indolenziti quando le temperature si abbassano è molto comune: per non cronicizzare questo fastidio, è bene decontrarre la muscolatura con delle docce e dei bagni caldi e magari dei massaggi terapeutici.