29 luglio: giornata internazionale del rossetto
E’ uno dei grandi protagonisti del make up e forse quello che, tra tutti, più incarna l’immagine della femminilità.
Il rossetto non solo conferisce colore e volume alle labbra, rendendole più belle e attraenti, ma è un vero e proprio strumento di seduzione: basti pensare al semplice gesto che è necessario per stenderlo, un vero e proprio concentrato di charme e seduzione.
Non è un caso che l’utilizzo di questo balsamo per la bocca risalga a oltre 5mila anni fa: già in epoca mesopotamica le donne erano solite dipingersi le labbra per abbellirsi.
La stessa formulazione veniva utilizzata anche per conferire colorito a guance ed occhi.
Nel tempo la prassi si è trasformata e diffusa fino ad arrivare agli anni Cinquanta, quando nacque il cosmetico così come lo conosciamo oggi.
Dalla metà del secolo scorso ai giorni nostri, le caratteristiche e le peculiarità del prodotto hanno tenuto il passo con la ricerca e l’evoluzione tecnologica.
In linea di massima composto da un mix di cere, resine e pigmenti, allo stato attuale il rossetto si presenta in realtà in un’ampia e diversificata gamma di formulazioni a cui corrispondono altrettante proprietà e performance: dal lipstick idratante alla lacca mat fino ai gloss nutrienti e super lucidi. Preferire uno all’altro è semplicemente questione di gusto, di umore, di necessità e anche – soprattutto – di moda.
In linea generale il finish mat – opaco – promette una tenuta senza sbavature e senza necessità di ritocchi: promessa mantenuta a scapito in alcuni casi di un po’ di comfort. Alcune donne lamentano infatti la sensazione di labbra secche quando utilizzano prodotti di questo tipo, ma è pur vero che chi bella vuol apparire – magari senza lasciare segni sul tovagliolo durante una cena – un poco deve soffrire.
Del resto anche le formulazioni più leggere hanno il loro rovescio della medaglia: quelle idratanti spesso non garantiscono la medesima long lasting, mentre i gloss talvolta fanno pagare la propria luminosità con una una spiacevole sensazione “appiccicosa”.
Ogni donna in ogni caso sa qual è il rouge perfetto da tenere sempre nella propria borsetta, ma il bello del trucco sta anche nel concedersi ogni tanto qualche variazione sul tema che, nel caso del rossetto, spesso – se non sempre – passa anche dalla colorazione.
Quattro in questo caso le principali scuole di pensiero. Da un lato c’è il nude – quella tonalità che racchiude le sfumature che vanno dal beige al cipria fino nocciola – dall’altro il rouge noir, che a vario modo contempla i toni del bordeaux e del burgundy; nel mezzo si trovano i rosa – dal confetto al fucsia – e i rossi – dall’aranciato al lacca.
Giocare con la palette labbra, armonizzandola con le propri peculiarità e adattandola al resto del make up, è un’attività che non stanca mai, da 0 a 99 anni.