I dinosauri: signori incontrastati del pianeta
di Ugo Cirilli
Erbivori o carnivori, bipedi o quadrupedi, di terra, cielo e mare: per molto tempo i dinosauri sono stati i signori incontrastati del Pianeta, diffusi in ogni continente. Comparvero per la prima volta nel Triassico superiore, circa 230 milioni di anni fa, e rimasero sulla Terra circa 160 milioni di anni. Il termine “dinosauro”, coniato nel 1842 dallo scienziato inglese Richard Owen, deriva dal greco “deinos” (“terribile”) e “sauros” (“lucertola”), anche se gli antichi abitanti della Terra non erano lucertole.
I dinosauri più conosciuti
Tra i dinosauri più “celebri” troviamo il gigantesco carnivoro Tyrannosaurus rex, che si muoveva sulle robuste zampe posteriori, mentre quelle anteriori erano molto più piccole. Si ritiene che potesse superare i 13 metri di lunghezza per 6-8 tonnellate di peso. Dotato di mandibole fortissime e denti aguzzi, secondo alcuni esperti era un predatore, secondo altri uno “spazzino” che si cibava di carcasse. Altri due dinosauri molto noti erano invece erbivori: il Triceratopo e il Brontosauro. Il primo, un quadrupede lungo tra i 7,9 e i 9 m e pesante da 6 a 12 tonnellate, era contraddistinto da un aspetto particolare: attorno alla testa aveva un “collare” osseo e tre corna appuntite, due sulla fronte e una più piccola sopra il becco. Spesso si è immaginato che queste fossero armi di difesa, utili contro i predatori come il Tyrannosaurus. Secondo un’altra ipotesi sarebbero state invece ornamenti per il corteggiamento e strumenti per le lotte tra maschi, come avviene oggi tra i cervidi.
Il Brontosaurus era un vero colosso del regno dei dinosauri, dalla mole impressionate. Quadrupede dal lunghissimo collo, utile per nutrirsi della vegetazione situata in alto, si pensa che potesse superare i venti metri per circa 40 tonnellate di peso. Non era tuttavia lui il dinosauro più grande. Alcuni fossili fanno pensare che un’altra specie erbivora e dal collo lungo, il Patagotitan mayorum, potesse arrivare a 37 metri per un peso tra le 50 e le 70 tonnellate. Probabilmente non erano molti i predatori che lo minacciavano…
Acquatici, volanti e mini
Anche le acque preistoriche erano popolate da creature sorprendenti. Tra queste il Plesiosaurus, con zampe simili a pinne e collo allungato e il Kronosaurus, un predatore micidiale che ricordava vagamente un coccodrillo. In realtà, la comunità scientifica tende a separare questi e altri antichi abitanti del mare dai dinosauri, considerandoli semplicemente rettili acquatici.
Sono classificati come un gruppo a sé stante anche gli Pterosauri (“lucertole alate”), un altro ordine di rettili, i primi vertebrati in grado di volare grazie alle ali. Antenati degli uccelli, avevano le ossa cave e piene d’aria, molto leggere. Le loro mascelle erano allungate e ricordavano dei becchi; in molti casi presentavano creste o altre protuberanze ossee.
Meno noti sono probabilmente i dinosauri… mini. Solitamente pensiamo ai rettili preistorici come a esseri mastodontici, ma alcuni per motivi di adattamento avevano una stazza molto ridotta. A lungo si è creduto che la specie più piccola fosse il Compsognathus, bipede che arrivava al massimo a 1 metro di lunghezza. Dai fossili, sembra che il suo corpo fosse ricoperto in parte da una specie di piumaggio. Altre scoperte gli hanno sottratto il primato di dinosauro più piccolo: si pensa ad esempio che il Parvicursor remotus, i cui fossili solo molto rari, misurasse circa 40 cm. Imparentato con gli uccelli, è possibile che avesse un muso culminante in una sorta di becco e il corpo piumato.
Ipotesi sulla scomparsa
Concludiamo il nostro viaggio nell’affascinante mondo dei dinosauri soffermandoci sulla loro scomparsa: come sono andate davvero le cose? La comunità scientifica continua a considerare l’ipotesi della collisione di un grande asteroide (di 10-12 km) come la più probabile. Il disastro avrebbe innescato un fortissimo abbassamento delle temperature, un lungo “inverno da impatto”. Tuttavia, alcuni esperti pensano che altri fattori avessero messo in difficoltà già prima i rettili preistorici: ad esempio cambiamenti climatici e fenomeni vulcanici legati alla frammentazione dei continenti.
Ricreati nei musei, rappresentati dal cinema con film come il ciclo di Jurassic Park, i dinosauri rimangono ancora per noi un mistero. Possiamo solo immaginare le loro sembianze, viaggiando con la mente in un tempo lontano in cui rettili sorprendenti dominavano il Pianeta.