Costiera Amalfitana
di Virginia Torriani
È senza dubbio uno dei tratti di costa più belli della penisola italiana: la Costiera Amalfitana, sotto tutela UNESCO dal 1997. Questi 50 km in provincia di Salerno si stendono lungo la Statale Panoramica 163 (Nastro Azzurro) e si snodano tra mare, cultura ed enogastronomia. Tornanti e falesie a picco sul mare a cui si susseguono località favolose quali Positano, Amalfi, Ravello e Vietri. Questi comuni, insieme a Sorrento, sin dall’Ottocento erano già meta di un turismo internazionale, in prevalenza anglosassone.
Il primo paese da vedere in Costiera è Positano, che deve il suo nome a Poseidone, Dio del Mare. Imperdibile una visita alla cupola in maiolica di Santa Maria Assunta e un giro tra i vicoli colorati delle stradine in discesa sul mare. La caratteristica che colpisce di più, infatti, è il suo prevalente sviluppo verticale. Le case sono abbarbicate le une sulle altre, quasi aggrappate alla roccia che degrada fino all’acqua. Passeggiare per le sue stradine strette piene di boutique e negozi – Positano è famosa in tutto il mondo per la produzione artigianale di vestiti e sandali – è un’esperienza davvero gratificante. Due le spiagge: la Spiaggia Grande, ai piedi del paese, e la Spiaggia del Fornillo, distante pochi minuti di cammino dal molo di attracco degli aliscafi. Infine il Sentiero degli Dei, una passeggiata panoramica sui monti Lattari, che corre lungo l’intera fascia costiera per 7 km. Nella frazione di Positano, Nocelle, si trova il tratto più interessante del Sentiero: è proprio qui che il paesaggio diviene suggestivo grazie all’alternarsi di pinete, grotte da esplorare e soprattutto spettacolari scorci della Costiera.
19 chilometri a sud di Positano si raggiunge un’altra perla: la bellissima Praiano. Il paese è diviso in due frazioni: Vettica, la parte superiore, e Marina di Praiano, a ridosso del mare. Due anche le spiagge: Gavitella e Marina di Priaia. Nonostante le dimensioni ridotte, si tratta di lidi esclusivi, attrezzati di tutto punto e con tanto di ristoranti specializzati nella cucina marinara campana. La spiaggia di La Praia, ammirata dall’alto, vi farà apprezzare i colori del mare e le acque cristalline di questo tratto di costa imperdibile.
Terza tappa: Furore. Qui si può ammirare l’unico fiordo presente in Italia. Si tratta di un’insenatura stretta, scavata dal lavoro incessante del torrente Schiato proveniente dai Monti Lattari. Il borgo vero e proprio si trova però a 600 metri sul livello del mare ed è raggiungibile tramite alcuni ripidi sentieri che dalla costa risalgono verso l’interno.
Conca dei Marini è uno dei comuni più piccoli d’Italia – poco più di 600 abitanti. Diverse le cose da vedere: la spiaggia di Marina di Conca, al termine di 300 scalini nei pressi di un rinomato hotel della zona, e la Grotta dello Smeraldo, meraviglioso anfratto marino scoperto negli anni ’30 del secolo scorso da un pescatore locale. Si tratta di una grotta le cui acque all’interno prendono il colore dello smeraldo, e stalattiti e stalagmiti si uniscono a formare colonne alte a volte anche più di 10 metri. Alla Grotta si accede tramite un ascensore lungo la SP 163.
Amalfi si dice che prenda il nome da quello della donna amata da Ercole e che, sulle sponde di questa città incantevole lui l’abbia sepolta per cullarla con le acque del Tirreno in eterno. Leggenda o meno, Amalfi, gloriosa Repubblica Marinara insieme a Pisa, Genova e Venezia ha fatto la storia del Mediterraneo. A quei tempi arrivò a contare ben 70.000 abitanti a fronte dei circa 5000 attuali. Di questa storia gloriosa restano numerose tracce: l’Arsenale, il cantiere dove venivano realizzate le imbarcazioni della flotta, lo splendido Duomo di Sant’Andrea e un Museo della Carta ospitato all’interno di uno dei mulini anticamente preposti alla lavorazione della carta. Tutta la penisola sorrentina, infatti, per secoli ha vantato un’eccellente industria cartaria che sfruttava l’ampia disponibilità di ruscelli e torrenti provenienti dai Monti Lattari.
Atrani è il centro urbano con la maggior densità abitativa della Costiera amalfitana e questo non per l’elevato numero di abitanti quanto, piuttosto, per la ridotta estensione territoriale: appena 0,12 chilometri quadrati in cui vivono circa 900 persone. Un piccolo borgo incastonato tra i monti Civita e Aureo lungo la valle del fiume Dragone. Urbanisticamente vanta il meglio dell’architettura mediterranea: superfetazioni, facciate colorate e vicoli stretti in salita. Due chiese in particolare meritano una visita: la Chiesa di San Salvatore de’ Birecto, dove al tempo della Repubblica di Amalfi venivano incoronati i duchi, e la Collegiata di Santa Maria Penitente, famosa per il campanile e la cupola svettante.
Ravello si trova a più di 300 metri sul livello del mare. Tra le cose da vedere Villa Rufolo e Villa Cimbrone, due dimore signorili trasformatesi negli anni in attrazioni turistiche. La prima, in particolar modo, ospita una serie di eventi musicali di altissimo livello, specie durante lo svolgimento del Ravello Festival. Villa Cimbrone, invece, è un hotel di cui però è comunque visitabile lo straordinario giardino panoramico, rinominato “Terrazza sull’Infinito”. Meritano parimenti una visita il Duomo, che domina l’omonima piazza, e l’Auditorium progettato dall’archistar brasiliana Oscar Niemeyer.
Minori è da millenni un’affermata località turistica: questo storia gloriosa è confermata dal ritrovamento di una villa romana del I secolo d. C., che oggi rappresenta una delle principali attrazioni del luogo. L’altra è la Basilica minore di Santa Trofimena che, imponente, guarda verso il mare.
Maiori si trova alla foce del Regghina Maior, fiume responsabile nel 1954 di una terribile esondazione che provocò lutti e distruzione. La successiva ricostruzione sacrificò molti elementi dell’abitato storico, motivo per il quale Maiori appare meno caratteristica rispetto alle altre località della Costiera amalfitana. Da visitare senz’altro la sua spiaggia – la più lunga di tutta la Costiera amalfitana.
Vietri sul Mare è l’ultima tappa. La città è famosa soprattutto per la secolare tradizione ceramistica. Il Museo della Ceramica Vietrese, ospitato a Villa Guariglia nella frazione di Raito è senza dubbio tappa obbligata di una visita in città, come pure la Chiesa di San Giovanni Battista, riconoscibilissima per via della cupola maiolicata merita una sosta.