Viterbo e dintorni
di Virginia Torriani
Un weekend nell’Alto Lazio, tra colline e coltivazioni di viti e ulivi, che discendono dai monti Cimini, Volsini e Sabatini, fino alla costa Maremmana.
Iniziate il vostro soggiorno visitando Viterbo, una città di antica origine e di grandi tradizioni storiche. Conosciuta da secoli come “la città dei Papi”, in memoria del periodo in cui la sede papale fu appunto spostata in questa città, Viterbo è un capoluogo di origine etrusca e conserva un assetto monumentale tra i più importanti del Lazio. Il nucleo storico della città iniziò a svilupparsi verso l’anno 1.000 intorno all’antica Castrum Viterbii sul Colle del Duomo e in poco più di due secoli, raggiunse uno sviluppo talmente notevole da contendere alla vicina Roma l’onore e l’orgoglio della sede papale.
La città affascina anche per il suo centro storico medievale, il quartiere San Pellegrino, uno dei meglio conservati d’Europa. Tra viuzze e palazzi con balconcini, profferli, archi a sesto acuto, sembrerà di passeggiare nel paese delle fiabe.
Cinta da alte mura medievali merlate e da massicce torri – costruite tra il 1095 al 1268 -, ancora oggi pressoché intatte, Viterbo vanta poi aristocratici palazzi, monumenti ricchi di opere d’arte di spiccato interesse, suggestivi quartieri medievali, chiese e chiostri di varie epoche ed eleganti fontane in peperino, la tipica pietra delle costruzioni viterbesi. Tra le opere assolutamente da non perdere: il Palazzo degli Alessandri, risalente alla prima metà del XIII secolo; il Palazzo Papale, ricco di straordinarie opere d’arte e testimone di ben cinque conclavi per l’elezione di nuovi pontefici; la Rocca Albornoz, attuale sede del Museo nazionale, la chiesa di S. Maria della Verità con l’adiacente Museo Civico, la Chiesa di S. Andrea, il complesso di S. Maria in Gradi e le numerose fontane, tra cui spicca la Fontana Grande sita nell’omonima piazza.
Nei dintorni della città la Tuscia Viterbese rappresenta un’area di interesse non solo storico e culturale ma anche enogastronomico, formando un insieme di piccoli borghi caratteristici e tutti da scoprire.
A pochi km da Viterbo in una frazione chiamata Bagnaia vale la pena visitare Villa Lante, una delle maggiori realizzazioni del Cinquecento italiano. La Villa è costituita da due palazzine gemelle e da un meraviglioso giardino all’italiana adornato con fontane e giochi d’acqua risalenti al 1600 e antichi alberi secolari.
Per gli amanti della natura: il lago di Vico e il lago di Bolsena sono due tesori inestimabili della Tuscia. Il Lago di Vico si trova nella zona di Caprarola e Ronciglione mentre quello di Bolsena è circondato da alcuni affascinanti borghi quali Marta, Capodimonte, Montefiascone e Bolsena. Vale sicuramente la pena fare una passeggiata lungolago e godere di qualche ora di relax. Fermatevi per una tappa a Montefiascone, cittadina a circa 5 km a est del Lago. Il borgo è situato nella parte sudorientale della caldera dei Monti Volsini e vanta tra i suoi monumenti la Rocca di S. Maria in Monte d’Oro e altri importanti edifici religiosi. Tra i borghi che si affacciano su Lago di Bolsena, c’è anche Capodimonte, uno tra i paesi più piccoli ma anche più caratteristici, grazie alla sua particolare posizione, adagiata su un promontorio che si allunga verso il lago.
Altra meta da non mancare è Bomarzo, dove si trova il Parco dei Mostri, uno dei luoghi più curiosi della Tuscia. Il Sacro Bosco si trova immerso nel verde, nella campagna viterbese. All’ingresso viene fornita una cartina sulla quale sono indicate tutte le statue presenti.
Nepi è un’altra cittadina da non perdere. Cinta da imponenti bastioni e ricca di luoghi suggestivi come le Necropoli etrusco-romane, conserva ancora i resti dell’Anfiteatro, delle Terme dei Gracchi e le Catacombe di Santa Savinilla.
La cittadina etrusco-romana di Sutri, arroccata lungo uno sperone tufaceo, vale la pena di essere visitata per la chiesa della Madonna del Parto e la Grotta di Orlando, interamente scavate nel bellissimo tufo dorato.
Sono di antica origine etrusca anche i borghi di Tarquinia e Tuscania. In questi luoghi sono ancora oggi visibili le maggiori testimonianze della vita di questo popolo antico. A Tarquinia nel palazzo quattrocentesco del Vitelleschi si può visitare il museo archeologico dove ammirare le decorazioni del Tempio dell’Ara della Regina e numerosi sarcofagi. Anche Tuscania fu uno dei principali centri etruschi: il centro abitato era sul colle di San Pietro, sopra il fiume Marta, e attorno sorgevano un tempo diversi villaggi testimoniati dalle numerose necropoli. Le necropoli sono di tipo rupestre con tombe ricche di monumenti. A Tuscania meritano una visita anche la Chiesa di San Pietro e quella di Santa Maria Maggiore.
Al confine con l’Umbria, in vista della Valle del Tevere, Civita di Bagnoregio si adagia su un colle tufaceo cuneiforme a 443 metri sul livello del mare, stretto fra i due profondi burroni del Rio Chiaro e del Rio Torbido. Il paese, incastonato al centro della Valle dei Calanchi, si raggiunge attraverso un lungo ponte pedonale ed è noto anche come il “paese che muore”. Il borgo è infatti destinato a morire a causa dei lenti cedimenti delle pareti di tufo della sommità del monte su cui si poggia. Attualmente vi abitano circa una decina di persone.