Siracusa e dintorni
di Virginia Torriani
Con il suo ricco patrimonio archeologico, artistico e monumentale e l’impareggiabile bellezza delle sue spiagge, Siracusa è una delle mete più suggestive della Sicilia. La città non a caso nell’antichità rivaleggiava con Atene: il filosofo greco Platone la visitò tre volte perché la riteneva la città giusta per fondare la sua Repubblica ideale. Resti e testimonianze di questo passato glorioso sono ancora oggi ben visibili.
Il cuore pulsante di Siracusa è Ortigia, conosciuta anche come U’ Scogghiu, lo scoglio. Su quest’isola, che proprio un’isola non è – infatti è collegata alla terraferma dal Ponte Umbertino e dal Ponte Santa Lucia – sorge la parte più antica di Siracusa. Grande poco più di un chilometro Ortigia è un concentrato di bellezza tra fortificazioni spagnole, dimore storiche, chiese barocche ed edifici suggestivi. Superato il ponte si incontrano le rovine del Tempio di Apollo, il più antico della Sicilia, e la Fontana di Diana – Artemide -, che racconta il mito della Ninfa Aretusa, la ninfa greca amata da Alfeo. Secondo il mito Aretusa non voleva saperne di stare con Alfeo e chiese quindi ad Artemide di aiutarla: questa la trasformò nella fonte di Ortigia, mentre Alfeo, per non separarsi da lei, chiese agli dei di trasformarlo in un fiume in modo da vivere per sempre nell’abbraccio con la sua ninfa. La fonte è una grande vasca d’acqua in cui da sempre cresce, unico luogo in Europa, il papiro.
Proprio ad Artemide invece era dedicato lo straordinario tempio che oggi è inglobato e ancora visibile – restano in piedi 9 colonne di epoca dorica – nelle mura del Duomo. La chiesa sorge nella parte più alta dell’isola di Ortigia ed è stata nel tempo un tempio greco, bizantino, islamico e cristiano. Oggi è patrimonio Unesco e il suo nome per esteso è Cattedrale metropolitana della Natività di Maria Santissima. Dopo il terremoto del 1693, la facciata è stata rifatta in stile barocco mentre l’interno è ancora interamente normanno.
Poco più avanti del Duomo si trova la piccola chiesa di Santa Lucia alla Badia. Quasi anonima se confrontata con la maestà e bellezza della cattedrale, da secoli questa chiesina è nel cuore dei siracusani perché la Santa a cui è dedicata nacque proprio a Siracusa. Nelle catacombe della chiesa c’è il primo loculo della martire, anche se poi le spoglie furono portate nel Santuario a lei dedicato a Venezia. All’interno della chiesa è conservata anche l’ultima tela dipinta da Caravaggio, che rappresenta proprio il seppellimento di Santa Lucia.
Una passeggiata a Ortigia conduce, inevitabilmente, al lungomare e al Castello Maniace, che prende il nome dal condottiero bizantino che conquistò Siracusa nel 1038 sconfiggendo gli Arabi. Il Castello oggi in realtà ha la struttura voluta da Federico II: una base quadrata con quattro torri cilindriche ai lati, a difesa della città. Nel corso dei secoli ha ospitato re e regine siciliane, la Camera Reginale ma è stato anche prigione, polveriera e caserma dell’Esercito italiano.
Il celebre Parco Archeologico di Siracusa racchiude invece il Teatro Greco, l’Anfiteatro, l’Orecchio di Dionisio e il Tempio di Gerone e la presunta Tomba di Archimede. Tra le testimonianze archeologiche più importanti d’Europa, questi monumenti sono difesi dall’UNESCO come Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Il Teatro Romano ha conservato intatta la sua forma scavata nella roccia. Una sorte diversa ha vissuto invece l’Anfiteatro di 140 metri: una parte della costruzione fu infatti asportata in passato dagli spagnoli, che usarono le pietre per costruire i bastioni di difesa di Ortigia. Da non perdere, all’interno del Parco, una visita alla latomie, grosse fessure nella roccia risultato dell’estrazione delle pietre per le costruzioni. La più grande latomia è quella del Paradiso e al suo interno c’è il famoso Orecchio di Dionisio, così definito da Caravaggio perché ha la forma di un grande padiglione auricolare e perché, secondo la leggenda, il tiranno di Siracusa Dionisio I usava le straordinarie caratteristiche acustiche di questo luogo per ascoltare da molto lontano i discorsi dei prigionieri che teneva qui rinchiusi.
Nei pressi del Parco Archeologico della Neapolis si trovano le catacombe di Siracusa, seconde per importanza solo a quelle di Roma e rappresentazione del passato attraverso una serie di necropoli scoperte dall’archeologo Paolo Orsi, a cui è dedicato il Museo archeologico della città.
Nei dintorni del centro, degne di nota sono le Saline di Siracusa. Ormai abbandonate, conservano tuttavia il loro antico fascino perché rivestono un ruolo importante per la conservazione di diverse specie migratorie come il cavaliere d’Italia, la gallinella d’acqua, l’airone cinerino, la spatola, la garzetta e il falco di palude.
Doverosa anche una visita a Noto; la città arroccata su un altopiano, che domina la valle dell’Asinaro, è considerata la capitale del barocco siciliano ed è Patrimonio dell’Umanità Unesco dal 2002.
Le spiagge nei dintorni di Siracusa sono tutte molte suggestive. Avola è infatti conosciuta per il vino, ma anche per le sue spiagge; quella di Gallina si trova nella Riserva del Fiume Cassibile ed ha un litorale sabbioso e fondali bassi. La spiaggia di Brucoli si trova sul versante settentrionale e vanta una costa rocciosa con diverse grotte e insenature, dove è possibile ammirare pesci e crostacei. Marzamemi è invece una piccola località balneare della costa sud orientale: un lungo litorale di sabbia chiara bagnata da un mare che assume colori che vanno dall’azzurro fino al verde turchese.