I fantasmi: dalle antiche credenze a oggi
di Ugo Cirilli
Avvolto nel tipico mantello bianco o dai tratti umani, luminoso, semitrasparente… il fantasma è una figura che ci accompagna da secoli, rappresentato nella letteratura, nel cinema, con tanto di resoconti di presunti avvistamenti. Scopriamo i fantasmi: dalle antiche credenze a oggi.
Questa credenza, in fondo, nasce da un interrogativo che contraddistingue l’essere umano: c’è un’esistenza ultraterrena?
È sempre bene ricordare che, a oggi, non esiste nessuna prova dell’esistenza di queste presenze inafferrabili.
La scienza le considera semplicemente un elemento nato da credenze popolari e folklore. Tuttavia, conoscere l’evoluzione dell’idea di fantasma e le diverse opinioni e teorie in merito può rappresentare un viaggio affascinante.
Nel folklore di culture lontane
Già nei miti e nei poemi dell’antichità classica, dalla Grecia alla cultura latina, incontriamo diversi riferimenti ai fantasmi.
Nell’Odissea, ad esempio, Ulisse scende nell’Ade, il regno dell’oltretomba, dove incontra le ombre di persone defunte.
Nell’antica Roma era diffusa la credenza dei lemuri, anime tormentate di persone scomparse in maniera violenta o comunque prematura.
I romani ritenevano che queste tornassero tra i vivi e potessero portarli alla follia. Per placarli e allontanarli si celebravano i Lemuria, ricorrenze con festeggiamenti e specifici rituali.
È interessante osservare come culture lontane abbiano maturato credenze molto simili: anche nelle antiche tradizioni del Giappone si parla di spiriti, chiamati yūrei.
Proprio come nel caso dei lemuri romani, si tratta delle ombre di persone scomparse precocemente, anche uccise, talvolta senza aver ricevuto i funerali.
Si ritiene che per porre fine all’invasione di queste presenze occorrano preghiere o riti funebri.
Le narrazioni sugli spettri accompagnano la storia umana ben oltre l’antichità: ne troviamo traccia nel Medioevo e nei secoli successivi.
Perfino nell’Ottocento dominato dal positivismo, dalla fede nei dati sperimentali della scienza, il soprannaturale attrae e affascina molte persone.
Anche scienziati e filosofi si interrogano sulle presenze fantasmatiche, mentre si diffonde la pratica della seduta spiritica, un tentativo di stabilire una “comunicazione con l’aldilà”.
Del resto, è nell’Ottocento che si afferma maggiormente la letteratura gotica.
Oltre alla figura del defunto che torna i vivi, il folklore e la letteratura di varie epoche hanno narrato anche altre apparizioni paranormali, come demoni e addirittura “sdoppiamenti” di persone ancora in vita, di cui appare un alter ego immateriale.
I fantasmi oggi, tra fiction e… indagini
Anche oggi, nella nostra società tecnologica e digitale, le credenze sui fantasmi e sul paranormale continuano a esercitare forti suggestioni.
Il mondo del cinema e della fiction continua a trarre ispirazione, come dimostra la serie TV USA “Locke and Key”, a sua volta ispirata da un fumetto di Joe Hill.
Narra le vicende di tre fratelli che, dopo la morte del padre, si trasferiscono con la madre nell’antica dimora di famiglia in Massachusetts.
Qui scopriranno che la residenza nasconde chiavi dotate di poteri sorprendenti, e una presenza ultraterrena è pronta a tutto per ottenerle.
Nel mondo letterario, è emblematica la riscoperta negli anni duemila de “L’incubo di Hill House” della scrittrice Shirley Jackson, pubblicato inizialmente nel 1959 e considerato un grande classico del genere “ghost story” del ‘900.
Anche in questo caso, l’ambientazione è un’antica e sinistra dimora dove si ritiene avvengano fenomeni paranormali.
Storiche ville, maestosi castelli… da sempre, la presenza di fantasmi e altre figure soprannaturali è associata soprattutto ad alcuni luoghi: in genere ambienti antichi e di grande fascino.
Così, dal mondo della fiction e della letteratura passiamo alla realtà: esistono gruppi di persone che, letteralmente… cercano i fantasmi, nei luoghi associati a credenze e presunte apparizioni.
I “cacciatori di fantasmi” tentano di documentarne la presenza indagando con apparecchiature tecnologiche, dalle termocamere ai rilevatori di campi magnetici.
Li guida un assunto: se esistono delle presenze paranormali, allora lasceranno tracce riscontrabili. Così, in molti casi l’attività dei “ghost hunters” serve anche a smontare false credenze.
Capita infatti che manifestazioni considerate ultraterrene siano dovute a fenomeni fisici, analizzabili in maniera scientifica. Nessuna indagine “hi-tech”, a oggi, ha invece permesso di provare l’esistenza dei fantasmi.
Ipotesi scientifiche
Diverse persone riferiscono di aver assistito a inspiegabili apparizioni; la scienza ha elaborato interessanti ipotesi per spiegare determinati fenomeni.
La mente, in condizioni di forte stress e autosuggestione, può ingannarsi arrivando talvolta a vere allucinazioni. Secondo il neuroscienziato Michael Persinger (1945-2018), le presunte apparizioni potrebbero essere variazioni di campi magnetici.
Un team di psicologi britannici coordinati dal Dott. Richard Wiseman è giunto alla stessa ipotesi: alcune persone avrebbero una particolare sensibilità per tali fenomeni, convincendosi di avvertire presenze misteriose.
Così, la figura del fantasma rimane protagonista di un acceso dibattito, tra il fascino del mistero e l’indagine razionale.