Il leone nella filmografia: il re della foresta e il cinema
di Virginia Torriani
E’ uno degli animali più forti, tanto da essere conosciuto come il Re delle Foresta: il leone è certamente uno degli esemplari più belli e possenti del regno animale. Queste caratteristiche gli sono valse non solo per prevalere in natura, ma anche per conquistarsi un vero e proprio ruolo da protagonista sul grande schermo. Il rapporto tra il leone e la filmografia è infatti molto intenso: sono davvero tanti i lungometraggi che ne tratteggiano caratteristiche e peculiarità.
Impossibile non ricordare a questo proposito la pellicola di animazione “Il Re Leone”. Un classico Disney che racconta la storia di Simba, un giovane leone che dovrà prendere il posto di suo padre Mufasa come re, impedendo al crudele zio Scar, assassino di Mufasa, di conquistare le Terre del Branco e usurpargli il regno. La storia ebbe talmente successo che qualche anno dopo venne realizzato un adattamento in chiave musical per Broadway, due sequel – “Il re leone II – Il regno di Simba” e “Il ritorno del ruggito” -, uno spin-off – “Il re leone 3 – Hakuna Matata” -, due serie televisive animate e un omonimo remake fotorealistico in computer grafica. Il messaggio al centro del film è un invito a superare le difficoltà, a trovare la forza per reagire e a prendere in mano la propria vita per realizzarsi: così fa infatti il piccolo Simba, che, rimasto orfano, dapprima scappa e prende le distanze dal suo passato doloroso per poi riappropriarsi del proprio destino e con un “coraggio da leone” combattere per ciò a cui è destinato dalla nascita.
Sul proverbiale coraggio del maggior rappresentante della razza felina gioca anche un altro grande caposaldo della filmografia: “Il Mago di Oz”. Il film, tratto dal celebre romanzo per ragazzi “Il meraviglioso mago di Oz” di Frank Baum, racconta le avventure della bambina Dorothy nel magico Paese di Oz, dopo che lei e il suo cane Totò sono stati spazzati via da un tornado dalla casa degli zii in Kansas. La ragazza per poter tornare a casa dovrà raggiungere la Città di Smeraldo, dove risiede Oz, un mago molto potente: prima di raggiungere la meta si troverà però ad affrontare diverse peripezie, che riuscirà a superare anche grazie al fortunato incontro lungo la strada di tre nuovi amici: uno spaventapasseri, un uomo di latta e un leone codardo. Quest’ultimo bizzarro personaggio è condannato da una terribile codardia a nascondersi da tutto e da tutti: spaventato da ogni minimo pericolo conduce un’esistenza solitaria, dedita solo alla caccia necessaria per sfamarsi. Saputo che Dorothy si sta recando da un mago che con i suoi incantesimi sarà in grado di riportarla a casa, il leone si unisce alla compagnia per chiedere allo stregone un po’ di coraggio. Alla fine del percorso scoprirà che non aveva bisogno di un mago per superare le proprie paure, ma di aver già dentro di sé ciò che occorre per affrontare a testa alta difficoltà e nuove sfide, per intraprendere nuovi percorsi o anche solo provare ad immaginarsi in ruoli diversi.
Nel film “Mia e il leone bianco” invece si parla non solo dello straordinario rapporto tra uomo e animale, ma anche dell’importanza di difendere ciò in cui si crede. Protagonista della vicenda è Mia, ragazzina di appena 11 anni arrabbiata per aver dovuto lasciare Londra, la scuola e gli amici per trasferirsi in Africa al seguito dei genitori. L’arrivo di un rarissimo cucciolo di leone bianco le dona però una nuova ragione di vita: tra i due nasce un rapporto molto profondo, ma quando il leone cresce sorgono diversi problemi; la ragazza non accetta di separarsi da lui ed entra in aperta ribellione con il padre, che si è reso colpevole di vendere i leoni a un trafficante senza scrupoli. Ecco allora l’altro importantissimo messaggio di questo film: un forte appello al rispetto degli animali e della natura, da difendere, come fa Mia, con tutte le forze.