Giochi per bambini all’aria aperta
di Ugo Cirilli
I bambini di oggi sono spesso dei veri maestri nell’uso dei dispositivi digitali, dai tablet ai videogame più vari. A volte, però, trascorrono meno tempo all’aria aperta di quanto ne trascorressero i genitori alla stessa età. Perché non riscoprire allora il fascino dei classici giochi “outdoor”? Il movimento è importante e alcuni passatempi stimolano anche varie abilità, dalla coordinazione motoria alla prontezza di riflessi. Come lo sport, poi, insegnano a vivere in armonia con gli altri: si accettano tanto la vittoria quanto la sconfitta, l’importante è stare insieme e divertirsi!
Un due tre stella
All’inizio del gioco, magari attraverso il sistema della “conta”, viene scelto il bambino detto “comandante”. Tutti gli altri partecipanti si dispongono alla stessa distanza da un punto di riferimento dietro di loro, come un muretto. Il comandante si posiziona più avanti, dando le spalle al gruppo. Quando il comandante grida “Un, due, tre, stella!”, dopo l’ultima parola gli altri bambini iniziano a correre verso di lui. Presto il comandante si gira di scatto nella direzione del gruppo, che deve bloccarsi e rimanere immobile. Chi si muove dovrà retrocedere. Vince chi riesce a raggiungere (o superare) per primo la posizione del comandante, in un gioco di stop e ripartenze spedite!
Rubabandiera
I bambini si dispongono in due file, una di fronte all’altra. A ogni coppia di giocatori che si fronteggiano corrisponde un numero. Un bambino esterno alle due file assume il ruolo del giudice: con un fazzoletto (la “bandiera”) in mano, si pone in mezzo alle schiere dei compagni di gioco. Quando chiama un numero, i due bambini corrispondenti scattano cercando di prendere entrambi il fazzoletto. Chi ci riesce per primo fugge verso la sua fila, l’altro lo insegue e tenta di fermarlo (basta un semplice contatto). Vince la squadra che ha conquistato più “bandiere”.
Palla prigioniera
Importante è disporre di uno spazio ampio, per rendere la sfida più complessa! Nel gioco della palla prigioniera, i due gruppi di giocatori si dispongono ognuno in una metà del terreno di gioco. Le due squadre si alternano nel tiro: a turno, un componente lancia la palla con le mani cercando di toccare con questa un avversario. Se ci riesce, l’avversario passa tra i “prigionieri”, in uno spazio alle spalle della squadra che l’ha colpito. Se la palla cade a terra, il tiro è nullo. Vince la squadra che “imprigiona” per prima tutti gli avversari, o la maggior parte. A complicare il gioco, il fatto che un prigioniero possa essere liberato: basta che un compagno di squadra riesca a lanciargli la palla, o che si impossessi da solo di quest’ultima, colpendo poi un avversario.
Salto con la corda
In questo caso, più che di un singolo gioco parliamo di varie possibilità offerte da un passatempo davvero evergreen! Si salta la corda facendola ruotare: a piedi uniti o su un piede solo, magari alternando piede destro e sinistro, all’indietro… è possibile anche giocare insieme, con due persone che fanno girare la corda e una terza che salta, magari scambiandosi i ruoli a turno. I “saltatori” a volte usano due parole, “pepe” per chiedere agli altri due di aumentare la velocità di rotazione, “sale” se vogliono invece un movimento più lento.
“Minigolf” home made
Questo passatempo rappresenta un doppio intrattenimento: la fase di preparazione, che può trasformarsi in un vero lavoro creativo, e il gioco vero e proprio. La versione base è spesso chiamata “palla in buca” e prevede di utilizzare una scatola, ad esempio da scarpe, dove viene praticato un foro che assomiglia alla classica “tana del topo”. L’obiettivo è centrarlo lanciando una pallina, magari da tennis o da golf, con un bastone. Vince il giocatore che centra la “buca” con il minor numero di tiri. Le possibilità creative sono ampie: è possibile realizzare veri percorsi in stile “minigolf”, con rampe e ostacoli in materiali vari, dal legno al cartone.