25 Ottobre, giornata mondiale della pasta
di Virginia Torriani
Un piatto italianissimo, ma amato e apprezzato a livello internazionale come la pasta non poteva non avere una ricorrenza per celebrarlo. Così, lunedì 25 ottobre 2021, si festeggia in tutto il mondo la ventitreesima edizione del World Pasta Day, una giornata interamente dedicata alla pasta e a tutte le ricette che la esaltano in qualità di ingrediente protagonista.
Che poi si fa presto a dire pasta: c’è quella integrale, quella fresca all’uovo, corta, ripiena, liscia o rigata, trafilata al bronzo… La pasta si presenta in varie forme e formati ed è senza dubbio il piatto più consumato nel nostro Paese.
Secondo uno studio realizzato lo scorso anno da Doxa per Unione Italiana Food e Agenzia Ice, praticamente tutti gli italiani mangiano pasta: lo fa il 98% dei cittadini, per un consumo all’anno di oltre 23 chilogrammi a testa. Circa 6 italiani su 10, con un picco al Centro-Sud, la portano in tavola tutti i giorni. E durante il lockdown 1 persona su 4 ne ha consumata addirittura di più. Il formato preferito è la pasta corta e rigata.
Anche a livello internazionale la pasta Made in Italy conosce pochi detrattori: i francesi la amano corta e liscia, i tedeschi fresca, mentre inglesi e americani preferiscono quella lunga. La media consumo procapite è però più bassa rispetto all’Italia: 9 chilogrammi all’anno negli USA, 8 in Francia e Germania, 3,5 nel Regno Unito.
A fronte di questi consumi la produzione di pasta negli ultimi 20 anni è aumentata da 7 a 16 milioni di tonnellate.
Sebbene sia tanto universalmente apprezzata, anche in casa nostra sulla pasta continuano a circolare dei veri e propri falsi miti. Chi ad esempio non ha mai sentito dire che “la pasta fa ingrassare”?
Salvo indicazioni mediche specifiche, nessuna dieta dovrebbe eliminare in toto i carboidrati, che in vario tipo (compresi quelli introdotti con il consumo di frutta e verdura) dovrebbero costituire il 50-55% della nostra alimentazione.
Certamente è importante fare attenzione a due aspetti.
Primo, le porzioni: per tutti i cereali variano solitamente da 50 a 100 grammi a crudo a testa a seconda dell’età e del fabbisogno: 50-70 g per bambini, 80 g per gli adulti e anziani, 100 g per ragazzi e 130 g per gli sportivi.
Secondo, il condimento. Sughi e intingoli ricchi di olio e grassi certamente non possono essere consumati tutti i giorni: sono loro i responsabili dell’eventuale sensazione di sonnolenza dopo il pasto. Neppure la celebre “pasta in bianco” è senza peccato: è facile da digerire, ma favorisce un picco glicemico maggiore nell’organismo, mettendo in circolo zuccheri e scatenando il senso di appetito poche ore dopo il pasto. In linea generale meglio evitare il burro e prediligere olio extra vergine di oliva a crudo con una grattugiata di parmigiano; via libera a sughetti di carni bianche e pesce, che garantiscono l’apporto di proteine, poi verdure saltate e legumi. Questi ultimi massimizzano i benefici della pasta rallentando la digestione degli zuccheri e regalando anche un senso di sazietà più a lungo, liberando le energie gradualmente.
C’è poi da distinguere tra cereale e cereale. Se per molti la Pasta è quella di grano duro, è invece bene ricordare che quella integrale fornisce all’organismo un giusto apporto di vitamine, fibre e sali minerali ed è per queste proprietà particolarmente raccomandata da nutrizionisti e dietologi.