Alpaca e lama, dalle Ande con simpatia
di Ugo Cirilli
Gli alpaca e i lama sono animali che condividono la zona d’origine e alcune caratteristiche fisiche. Entrambi imparentati con il cammello, di cui ricordano la struttura pur non avendo le gobbe, provengono dal Sudamerica. Il loro habitat sono gli altopiani delle Ande, luoghi soggetti a forti variazioni di temperatura. Per questo, le due specie hanno sviluppato una folta e calda pelliccia e il loro sangue contiene una notevole percentuale di emoglobina, per ossigenarsi nell’aria rarefatta d’alta quota.
Ma veniamo alle differenze. A un primo sguardo si nota subito la diversa conformazione del muso tra i cosiddetti camelidi del Nuovo Mondo: quello del lama si presenta più affusolato, nell’alpaca invece è corto e arrotondato, con orecchie meno pronunciate e il caratteristico aspetto che sembra uscito da un cartoon.
Lama e alpaca si distinguono inoltre per le dimensioni: i primi sono più grandi e arrivano a un’altezza di 130 cm al garrese. Non a caso, già in epoca preispanica erano addomesticati e impiegati come animali da soma. L’alpaca ha invece dimensioni più ridotte e viene allevato per la sua lana che può assumere 22 sfumature diverse, dal bianco al marrone e al nero. Rispetto al pelo del lama, quello dell’alpaca si presenta più morbido e spesso; caratteristiche che lo rendono particolarmente adatto alla realizzazione di coperte, maglieria e accessori.
Cosa dire del temperamento dei due animali? Rispecchia la simpatia ispirata dal loro aspetto? Il lama è molto noto per la tipica reazione difensiva, che consiste in uno sputo diretto all’avversario. I liquidi che scaglia sono acidi dell’intestino, disgustosi ma non velenosi. Gli alpaca hanno un’indole meno combattiva e più timida; anch’essi possono difendersi sputando, ma preferiscono in genere la fuga se infastiditi. È comunque difficile essere “bersagliati” volutamente dallo sputo di un lama o alpaca abituato alla nostra presenza. La circostanza di solito si verifica quando un malcapitato si trova sul luogo di uno scontro tra due animali, e nell’alpaca questa reazione è più rara rispetto al lama.
I camelidi del Nuovo Mondo sono in genere molto docili; ricordiamo solo che non amano particolarmente il contatto fisico, soprattutto con gli sconosciuti. Se si mostrano tranquilli con l’uomo ma continuano a mantenere una certa distanza, rispettiamoli senza avvicinamenti forzati.
Alpaca e lama, come abbiamo visto, condividono alcune caratteristiche e lo stesso ambiente d’origine. Così, anche l’allevamento dei due animali presenta simili requisiti. Entrambi hanno bisogno del giusto spazio per muoversi: si consiglia un prato di un minimo di 1000 m² per una coppia e una stalla con almeno 2-3 m² di spazio per sdraiarsi per ogni esemplare. Si nutrono di erba e fieno ma tendono a mordere anche i rami degli alberi, per cui occorre prestare attenzione soprattutto in presenza di piante velenose.
Le due specie di camelidi sudamericani si presentano anche piuttosto “disciplinate” dal punto di vista igienico e tendono a fare i bisogni solo in un punto del terreno in cui vivono. Questa abitudine li porta a fertilizzare specifiche aree del loro habitat andino, in cui cresce una fitta vegetazione.
Qualora decidiate di allevare lama o alpaca, consigliamo comunque letture a tema. Se siete semplicemente incuriositi dall’aria dolce di questi animali e vorreste osservarli da vicino, esistono diverse realtà dove incontrarli: ad esempio fattorie e allevamenti aperti al pubblico. Gli alpaca sono impiegati anche in alcune forme di pet therapy e, assieme ai lama, come simpatici accompagnatori in alcuni trekking organizzati.