I boschi più suggestivi d’Italia
di Virginia Torriani
La natura rigogliosa, il silenzio rotto solo da rumori nascosti… I boschi sono capaci di evocare scenari fiabeschi e dare vita a miti e leggende.
Il nostro Bel Paese è ricco di foreste di immensa bellezza, tra le più vecchie di Europa: ecco i 6 boschi italiani – da Nord a Sud – assolutamente da visitare.
1. Foresta di Somadida, Veneto
Nel cuore delle Dolomiti, circondata dalle maestose cime del Cristallo e dalle selvagge Marmarole svetta la foresta di Somadida. Una distesa di abeti rossi e bianchi, larici e faggi, tra cui si aggirano cervi, volpi e caprioli e molti rapaci e specie protette come l’aquila reale, il falco pellegrino, l’astore, la poiana, l’allocco, la civetta, il gufo, il gallo cedrone e forcello. Fanno parte della riserva anche un giardino delle farfalle, dove è possibile osservare diverse specie di farfalle tipiche del territorio, e una ricca biblioteca. Questo bosco con i suoi abitanti e i suoi sentieri è un vero e proprio paradiso per gli amanti della natura e per i fotografi naturalisti.
2. Bosco di La Thuile, Val D’Aosta
La Thuile, piccolo e grazioso borgo delle alpi valdostane, vanta un bosco rigoglioso in una posizione spettacolare, con vista su verdi vallate, acque cristalline che scrosciano dagli orridi e bianche vette innevate. Imperdibile una passeggiata nel fitto della foresta per cercare di ammirare la rara e protetta orchidea macchiata; mentre con appena un’ora di cammino è possibile raggiungere le tre suggestive cascate del Rutor.
3. Foreste Casentinesi, Toscana
Un immenso parco nell’appennino toscano: ben 36mila ettari distesi lungo la dorsale tosco-romagnola, tra le provincie di Arezzo, Forlì e Firenze. Qui la natura è in rapporto con l’uomo da secoli: il peculiare legno degli alberi del bosco è conosciuto e apprezzato fin dal Medioevo, quando fu usato per la costruzione di opere architettoniche monumentali come la Cupola del Brunelleschi. I poderosi abeti, in particolare, venivano utilizzati per per costruire gli alberi maestri delle flotte navali di Pisa e Livorno. La folta e verdeggiante vegetazione del bosco è percorsa da numerosi torrenti stretti e incassati e vanta una grande ricchezza faunistica: vi risiedono ben cinque diverse specie di ungulati e poi il Re della foresta Casentinese.. il lupo.
4. Boschi vetusti della Val Cervara, Abruzzo
I boschi vetusti della Val Cervara sono fitti di imponenti tronchi d’albero ricoperti da muschi e licheni: questa foresta di faggi è antichissima, la più vecchia di Europa. L’albero di faggio ha una durata media della vita di 250 anni, ma gli alberi di questo bosco ne hanno fino a 500. Non a caso l’UNESCO, l’ha premiato con il riconoscimento di “patrimonio dell’umanità”. Il bosco si estende per 20 ettari ed è situato sulle pendici settentrionali del Monte Schienacavallo nel Comune di Villavallelonga ed è una riserva integrale: l’unica cosa consentita al suo interno è camminare; se un albero cade, viene lasciato lì dov’è, perché metta in moto il ciclo vitale del bosco.
5. I giganti della Sila, Calabria
Con un’altezza fino a 45 metri e un diametro del tronco di 2 metri si sono conquistati a diritto l’appellativo di Giganti: i 58 esemplari di Pino laricio del bosco delle Sila sono tutte piante ultrasecolari – hanno tra i 150 ei 350 anni – e probabilmente sono stati piantati in quella “sila” – in latino “selva” – nel 1600, da un nobile che pretendeva molto dalla sua riserva estiva. Passeggiando accanto ai Giganti, vere e proprie cattedrali della natura, non è raro imbattersi in alcuni esemplari di scoiattolo nero meridionale, ma anche di volpe appenninica e, nel periodo autunnale, di cinghiali.
6. Il bosco della Ficuzza, Sicilia
7.397 ettari nei dintorni del comune di Corleone, nel cuore delle Sicilia occidentale, tanto si estende questo bosco mediterraneo ricchissimo di biodiversità: qui si trovano centinaia di specie vegetali, tra cui lecci e sughere, ma anche castagni, querce e cerri. La rigogliosa vegetazione circonda magnifiche aree rupestri, fluviali e palustri. Tra le zone più suggestive, quelle attorno agli invasi artificiali dei Laghetti Coda di Riccio, sulle cui sponde si possono avvistare molti anfibi e uccelli acquatici.