Il fenomeno delle maree: quel legame tra acqua e Luna
di Ugo Cirilli
Le maree inquietano e affascinano l’uomo fin dall’antichità. Un tempo varie culture ipotizzavano spiegazioni soprannaturali, per un fenomeno sorprendente come il rapido innalzamento o abbassamento del livello delle acque.
Secondo l’antica mitologia norrena, a causare la marea era stato il dio Thor, sfidato dal re Útgarða-Loki a bere in pochi sorsi il contenuto di un corno magico. Thor riuscì solo ad abbassarne di poco il livello e il re gli confidò che, in realtà, aveva compiuto un’impresa straordinaria: quel corno era collegato al mare, che il dio era riuscito a smuovere. Da allora il fenomeno si ripeté ciclicamente.
Una leggenda bretone vuole invece che la Luna fosse infuriata con il mare, che aveva provocato con le sue onde un naufragio. Allora il satellite bevve tutta l’acqua marina, prosciugando gli Oceani. Il comandante di una nave, però, spiegò alla Luna che l’umanità aveva bisogno dei mari: senza, mancavano risorse e lavoro. La Luna accettò allora di liberare il mare, purché questo obbedisse sempre ai suoi ordini. Da allora, le acque si ritirano “a comando”.
La leggenda bretone contiene già, a suo modo, un’intuizione sulla causa delle maree: il ruolo del nostro satellite.
La Luna non ha mai assorbito le acque, ma esercita sulla Terra una forza d’attrazione che Isaac Newton spiegò per primo con la sua legge di gravitazione universale. Mentre la Terra ruota, la sua parte più vicina alla Luna subisce maggiormente l’attrazione di quest’ultima, quindi le masse d’acqua si sollevano nella cosiddetta alta marea diretta.
All’opposto, nella parte del Pianeta più lontana dal satellite l’attrazione esercitata da quest’ultimo è molto debole. In quelle aree prevale la forza centrifuga legata alla rotazione terrestre: così, assistiamo alle alte maree indirette. Nei luoghi situati a 90° rispetto alle aree di maggiore e minore distanza dalla Luna, si ha invece la bassa marea.
Infine, consideriamo che anche il Sole ha un ruolo. Anch’esso esercita un’attrazione sulla Terra; quando è allineato con la Luna le forze si sommano e si verificano maree particolarmente accentuate, le maree vive. Quando tra le posizioni di Sole e Luna si forma un angolo retto, l’attrazione del Sole “ostacola” in parte quella lunare e si hanno maree deboli, dette maree morte.
Un fenomeno che spaventa ma può essere utile
Il fenomeno delle maree può essere sicuramente una fonte di disagi e pericoli. Talvolta lascia sulla terraferma sostanze inquinanti presenti nell’acqua, inoltre occorre conoscere bene questi movimenti marini, per non rischiare di essere sorpresi.
La loro azione a volte rappresenta però un aiuto per le attività umane: dalla raccolta di frutti di mare rimasti sulla riva, alle tecnologie che sfruttano la forza delle maree, detta forza mareomotrice, come fonte di energia (ad esempio per muovere turbine).
Alcune località, inoltre, hanno raggiunto una fama internazionale attraendo migliaia di turisti proprio per i cambiamenti sorprendenti del paesaggio legati alle maree.
Tra queste non possiamo non citare Mont Saint-Michel, dal 1979 Patrimonio dell’umanità UNESCO. In alcune date, la grande marea trasforma completamente la piccola località della Normandia, che diventa un suggestivo isolotto.
Nelle Filippine, la spiaggia di Manjuyod viene completamente ricoperta dall’acqua durante la marea; per questo le costruzioni lungo la costa sono palafitte che, quando il mare sale, spuntano come isolette dall’azzurro.
In Spagna troviamo la Playa das Catedrais, la Spiaggia delle Cattedrali; queste ultime sono enormi rocce, che arrivano a formane anche archi naturali. Quando la marea si ritira scopre un tratto di spiaggia molto suggestivo, quasi un labirinto tra le formazioni rocciose. Sono solo alcuni dei luoghi in cui le maree si manifestano con particolare intensità, donando all’ambiente un fascino cangiante e speciale.